Fare fotografie è un grande esercizio di osservazione che aiuta a scoprire il mondo, anche quello “piccolo” che abbiamo attorno. A me è sempre piaciuto moltissimo, forse perché fin da piccolo in casa ho visto girare un fotografo artigianale degli anni ’70.
Ma, per intenderci, fare fotografie non significa collezionare immagini di gite, feste, eventi per “catturare” in una istantanea un ricordo. Per me fare fotografie è uscire di casa, macchina in braccio, con il solo scopo di cercare qualcosa che non ho mai visto. L’occhio deve vedere, il cervello deve pensare, il cuore deve battere e solo in quel momento può scattare il click.
Credo che in questo ci sia qualcosa di artistico (il primo fotografo, a mio parere, è stato Caravaggio) e che questo qualcosa abbia a che fare molto con la sensibilità di ciascuno di noi, con la nostra capacità di rielaborare su diversi piani ciò che ci accade e ciò che vediamo. La tecnica è poi una competenza che si può acquisire.
Utilizzo la fotografia per allenare un processo di miglioramento continuo che può interessare anche altri aspetti ed altre situazioni della mia vita personale e professionale. Il vantaggio è che lo faccio divertendomi.
Per chi volesse qui trovate il mio ‘allenamento’ fotografico su Flickr e qui il mio profilo Instagram