Come suonare la chitarra

Non so se tra di voi che leggete c’è qualcuno che ha imparato a suonare la chitarra. Il sottoscritto l’ha sempre inserita tra le attività da mettere in cantiere alla voce “hobby e passioni” dopo averla tenuta per tempo nella sezione “crucci di cose che non hai fatto quando eri più giovane”. Ad ogni modo sempre nella sfera delle cose immaginarie, mai finita in quelle reali. Conosco chi suona la chitarra e tendenzialmente sono persone che lo fanno piuttosto bene (nessun artista famoso, comunque). Suonare la chitarra mi sembra una cosa molto bella e al tempo stesso abbastanza facile da imparare: povero ingenuo (che sono).

Sto lavorando ad un progetto editoriale (devo scrivere) e per farlo mi capitano sottomano diverse cose interessanti (devo leggere!): una di queste riguarda proprio la chitarra e il percorso da intraprendere per arrivare a suonarla in maniera decente (diciamo suonare un qualcosa che assomigli ad una canzone piuttosto che ad uno strimpellio fastidioso).Ho letto che il percorso per suonare la chitarra più o meno si articola così: la prima volta con una certa goffaggine si cerca di appoggiare le dita in maniera innaturale lungo la tastiera, poi si cerca di coordinare l’altra mano che deve far scorrere il plettro lungo le corde, poi bisogna imparare a spostare in maniera coordinata le dita sulla tastiera da una corda ad un altra ed infine fare il tutto insieme seguendo un ritmo, degli accordi, una melodia. Qual è il problema? Il fatto è che io ne ho visti di alcuni principianti (a cui vanno rispetto ed ammirazione) e l’inizio è davvero mortificante: si fa fatica a fare quelle mosse e non si ottiene nulla, neanche un suono decente.

Se impariamo a suonare la chitarra, finché non arriviamo all’ultima fase (quella in cui riusciamo a coordinare entrambe le mani lungo le corde) il nostro impegno e i nostri sforzi non sono ripagati quasi per nulla da risultati soddisfacenti. Insomma i primi passi per suonare la chitarra sono davvero a prova di resistenza. Chi arriva alla fine sperimenta una dote che secondo me è molto importante: la perseveranza. Ecco, chi suona la chitarra ed ha imparato seguendo il percorso che ho descritto sicuramente ci ha messo una buona dose di perseveranza. E non sono poi così in molti ad averla (perlomeno in questa arte): sempre stando a quanto ho letto, fatti 100 i neofiti delle strumento, solo 6 arrivano al risultato di riuscire a suonare una canzone (nella maggior parte dei casi, in Italia, è la “Canzone del sole”).

Ho capito allora che quello che mi serve per imparare a suonare la chitarra non è tanto un’attrazione per la musica o lo strumento ma un po’ di allenamento in termini di perseveranza. Una dote che in realtà mi riconosco (i più cattivi descrivono la mia come vera e propria cocciutaggine) ma che probabilmente non ho mai messo tra il novero delle skill per raggiungere questo obiettivo. Ho capito anche un’altra cosa: certe arti (anche se non lo sono teoricamente) ci fanno vedere la parte bella ed attraente, nascondendo il percorso duro e pieno di sacrifici che serve per arrivarci., Anche la vita, professionale e non, è un po’ come suonare la chitarra: per farci sentire qualche bell’accordo e provare soddisfazione, ci fa passare per strimpellate e delusioni. Ma il trucco è semplice, basta perseverare.