Quanto tempo perdiamo ogni giorno? Ho scoperto che la risposta a questa domanda è piuttosto relativa, anche per una stessa persona (o perlomeno è quello che mi capita). Se sono molto indaffarato o comunque ho in agenda un sacco di cose da fare anche un semaforo rosso di troppo genera quella fastidiosa sensazione di buttare via del tempo (in generale comunque il tempo passato in auto è wasted time). Se invece all’orizzonte non ci sono to do list ad attendermi cambia la mia prospettiva (anche la tua?) fino ad arrivare a pensare che alcuni momenti di inaspettata attesa possano essere i benvenuti.
Ieri pomeriggio, in sala d’aspetto dal fisioterapista, ho postato questo stato su Facebook dopo che il mio turno stava scivolando verso la mezzora abbondante di ritardo: era l’ennesimo episodio della giornata in cui aspettavo contro la mia volontà i tempi di qualcuno o qualcosa che non potevo governare,
Volevo scherzare definendo giornate di questo genere un “fondo perduto”. In realtà sono un fondo perduto che possiamo utilizzare per i nostri investimenti più importanti. In quella mezz’ora di attesa, per esempio, ho letto un articolo su alcuni risvolti interessanti di internet nel campo della scienza; la mattina, in un altro momento di attesa, ho portato avanti la lettura del libro che sto affrontando adesso (“L’arte di correre” di Murakami; tra l’altro il libro affronta anche il tema della gestione del tempo). Oltre la lettura credo che possano esserci modi diversi di impiegare ore e minuti in cui non avevamo programmato alcunché, senza che diventino momenti buttati.
La gestione ottimale del tempo passa anche attraverso momenti come questi: per sfruttarli è necessario essere un po’ organizzati (mai dimenticare qualcosa da leggere!) e cercare di alimentare sempre la nostra vita quotidiana di spunti, idee, curiosità. “Non ho tempo” a volte lo dico anche io, ma cerco sempre di evitarlo perché spesso in realtà il tempo è lo stesso per tutti (24 ore al giorno, 7 giorni la settimana, 365 giorni all’anno) e dovrei essere maggiormente in grado di organizzarlo e gestirlo a mio favore, piuttosto che farlo dirigere a qualcun altro. Ed ogni volta che mi parte quell’esclamazione so di aver fallito nel mio intento. Può capitare, ma non è il tempo ad essere mancato. Non ti pare?