Usare le emozioni per risolvere i conflitti (core concerns)

Le tecniche di negoziazione basate sulla contrapposizione non sono più efficaci: i conflitti moderni vanno risolti isolando i motivi di scontro e trovando insieme una soluzione. parola di Daniel Shapiro, consulente alla Casa Bianca e fondatore di Harvard Negotiation Project (http://www.pon.harvard.edu/)

Il concetto fondamentale da cui muove questa filosofia è che l’”altro” non esiste o, meglio,  non esiste come contrapposizione alla propria individualità ma soltanto in relazione, non necessariamente “frontale” quindi.

Secondo il guru statunitense pare quindi sia sufficiente, nel dirimere una questione tra parti contrapposte, tenere sempre presente cinque criteri fondamentali, 5 core concerns:

  1. appreciation; l’apprezzamento dell’altro rinforza la stabilità di un’organizzazione, dalla più semplice alla più complessa;
  2. autonomy: è strategicamente importante fare in modo che ciascuno ritrovi motivazioni e modalità per agire nel proprio interesse e verificare che questo, alla fine, è anche l’interesse dell’intero sistema;
  3. affilation: il senso di appartenenza è fondamentale, va curato e cresciuto con il tempo;
  4. status: il rispetto della propria e dell’altrui soggettività genera un terreno di condivisione sul quale costruire la negoziazione;
  5. role: avere un ruolo, indipendentemente da quale esso sia, stimola emozioni positive

Condivido il fatto che i core concerns sopra elencati possono essere, non solo modalità di lettura ex-post di situazioni conflittuali (ma anche di fatti e dinamiche organizzative non necessariamente stridenti), ma anche leve emozionali per poter agire in maniera da portare un gruppo, od una organizzazione, a lavorare in maniera più costruttiva. La criticità è che non sempre si riescono a tenere presente ed utilizzare insieme. Se volete, fate una verifica nel vostro contesto.