Il capo del personale torna ad occuparsi di persone

Uno studio realizzato da Aidp (Associazione italiana per la direzione del personale) in collaborazione con Cornerstone rileva che chi si occupa di direzione delle risorse umane torna a dover affrontare questioni legate alla dinamica relazionale piuttosto che alle sole questioni tecniche.

Nell’articolo apparso su Il Sole24Ore di qualche giorno fa (sezione Job24) si delinea il profilo professionale di chi si occuperà di risorse umane nel prossimo futuro. Il problem solver sarà la figura di riferimento per chi dovrà gestire ed organizzare le persone di un’azienda. Stile, valori, processi mentali ed emozioni sono i cardini sui quali si misureranno l’empatia, l’apertura e la capacità relazionale di un buon direttore delle risorse umane.

La logica della partnership, un po’ voluta e un po’ subita dalle aziende in tempi di forte competitività e di crisi dei mercati, impone scelte legate ad una filosofia più “fluida” anche nell’acquisizione e nella gestione delle persone all’interno dell’organizzazione. Il capo del personale dovrà promuovere nei prossimi anni il concetto di rete relazionale e quindi aprirsi, influenzare gli interlocutori e mediare.

Pare che anche qui la direttrice sia una maggiore socialità, una dinamica più orientata alla “contaminazione” mediata piuttosto che all’imposizione di uno stile, di una direzione. Sarà necessario pensare più alle persone ed un po’ meno ai numeri, con una sensibilità allo sviluppo organizzativo che sarà la chiave di successo nella gestione “hr”. Basterà cominciare ad allenarsi con i social network?