Quanto è importante fare delle scelte è ribadito da più parti. Quanto è importante scegliere la persona giusta è già una cosa più particolare che richiede, forse, un’attenzione diversa. Come sempre le relazioni e le persone complicano ed arricchiscono al tempo stesso la vita personale e professionale di ciascuno.
Qui non si sta parlando, al momento, delle persone a cui ci leghiamo affettivamente ma quelle che ci circondano e ci stanno vicine per motivi professionali. Già Bill Gates anni fa asseriva che “il regalo più grande che possiamo fare alla concorrenza è scegliere le persone sbagliate”.
Lo ricorda anche Claudio Fernandez nel suo volume di recente traduzione in italiano intitolato, appunto, “Scegliere le persone giuste” (che trovate anche qui http://www.ibs.it/code/9788845315947/fernandez-araoz-claudio/scegliere-persone-giuste.html).
La questione è decidere se, nella selezione, debba prevalere, in ultima analisi, la ‘pancia’ o la ‘testa’: una sorta di lotta tra cuore e cervello, tra istinto e ragione. Degna, forse, delle migliori trame si Shakespeare. Se fossimo in un altro ambito la risposta forse sarebbe più agevole perchè, laddove entrano in campo le relazioni, forse è l’istinto a farla da padrone (e non a torto).
Ma qui non ne va solo della fortuna o della sventura sentimentale (anche se immagino che certe scelte sbagliate di qualche selezionatore possano produrre comunque tristezza) ma anche, probabilmente, dello sviluppo e della competitività di qualche azienda.
Qui non si sta parlando, al momento, delle persone a cui ci leghiamo affettivamente ma quelle che ci circondano e ci stanno vicine per motivi professionali. Già Bill Gates anni fa asseriva che “il regalo più grande che possiamo fare alla concorrenza è scegliere le persone sbagliate”.
Lo ricorda anche Claudio Fernandez nel suo volume di recente traduzione in italiano intitolato, appunto, “Scegliere le persone giuste” (che trovate anche qui http://www.ibs.it/code/9788845315947/fernandez-araoz-claudio/scegliere-persone-giuste.html).
La questione è decidere se, nella selezione, debba prevalere, in ultima analisi, la ‘pancia’ o la ‘testa’: una sorta di lotta tra cuore e cervello, tra istinto e ragione. Degna, forse, delle migliori trame si Shakespeare. Se fossimo in un altro ambito la risposta forse sarebbe più agevole perchè, laddove entrano in campo le relazioni, forse è l’istinto a farla da padrone (e non a torto).
Ma qui non ne va solo della fortuna o della sventura sentimentale (anche se immagino che certe scelte sbagliate di qualche selezionatore possano produrre comunque tristezza) ma anche, probabilmente, dello sviluppo e della competitività di qualche azienda.
Una possibilità per dirimere la questione potrebbe essere quella di affidarci alla passione, che è questione diversa dal sentimento e dall’istinto. Quel che è certo è che ciascuno di noi mette più energie (cuore e cervello) in quel che fa con passione. Misurarla non è facile ma, come recita lo slogan di una radio nazionale, la passione si sente. Ed è già un bel salto di qualità.