Definire questi tempi diventa spesso difficile: si parla di cambiamento, transizione, crisi, opportunità e via dicendo; con molta precauzione su previsione a medio e lungo termine. Come quando corri, le previsioni su quanto sarà lunga la corsa dipendono da quanto vai veloce. E la nostra è una società (mondo produttivo compreso) che ha sempre accelerato.

Ho fatto in altre occasioni un esempio. Ho come l’impressione che l’epoca che stiamo vivendo, anche da un punto di vista di orizzonti professionali, assomigli parecchio ad un foglio strappato. Come se si strappasse un foglio di carta in due parti. Che cosa accade lungo lo strappo? Osservando da vicino si potrà notare che la lacerazione non sarà perfetta, lineare, netta; avvicinandosi molto, anche con lo sguardo ad occhio nudo,  si potrà notare che ci sono dei pezzetti di carta, magari minuscoli, rimasti attaccati solo da una parte. Hanno un legame debole ma non sono stati abbastanza fortunati (o forti) da rimanere attaccati all’altra. Magari avevano tutte le possibilità di restare più saldamente ancorati su un lato piuttosto che sull’altro. Invece la sorte (o se l’avessero, una loro recondita volontà) li ha lasciati così, quasi appesi.

Ecco, io credo che questo periodo sia contraddistinto da molti soggetti (professionalità) ancorati debolmente ad una parte (la storia, il passato, un modo di intendere la vita ed il lavoro che sta cambiando) ma non abbastanza ‘robusti’ da poter agganciare l’altra parte (il presente ed il futuro, una versione ed una visione non ancora completamente manifestati).

Se dovessimo disegnare su un foglio strappato in due metà, il segno diventerebbe più incerto nel momento del passaggio lungo lo strappo: il tratto si spezzerebbe, il disegno nel complesso sarebbe meno completo (anche se, chi crede nel destino potrebbe dire che il disegno è già completo e si tratta soltanto di ricongiungere i tratti).

In qualunque modo la si voglia interpretare, questa modesta metafora riesce, secondo me, a trasmettere chiaramente una visione abbastanza precisa del tempo che stiamo vivendo (e penso anche che lungo lo strappo ci siano capitate un paio di generazioni in particolare). La speranza che possiamo nutrire è che lo strappo possa essere fonte di un rinnovato spirito di collaborazione (tra generazioni, tra classi lavorative, tra professionisti ed imprese) e che, un po’ come le rughe sul viso degli anziani, possiamo essere in grado di interpretare questo come un segno di una importante esperienza.